AGGRESSIVITA’ E FRUSTRAZIONE
Cos’è l’aggressività?
Tutti pensiamo di poter parlare di aggressività e frustrazione, ma spesso non ci si rende conto di quanto ampio e complesso possa rivelarsi l’argomento. E soprattutto di quali possano essere i fattori coinvolti nelle nostre ed altrui reazioni aggressive.
Le definizioni di seguito, ammetto un pochino schematiche, riusciranno a chiarire quanti tipi di aggressività e violenza possono essere distinti.
Con il termine aggressività ci si riferisce all’inclinazione a manifestare comportamenti che hanno lo scopo di causare danno o dolore ad altri da sé. L’aggressività può assumere diverse forme e può essere distinta in:
Aggressività strumentale: comportamento messo in atto a freddo, calcolato e riconducibile ad una motivazione di affermare sé stessi attraverso il raggiungimento di obiettivi specifici; si aggredisce per ottenere qualcosa che è di proprietà della vittima.
Aggressività ostile: si aggredisce per il solo scopo di far del male a qualcuno; è da ricondurre ad una motivazione personale ad essere violenti.
Violenza emotiva: esplode a caldo sotto l’influsso della rabbia; è un’inclinazione ad essere aggressivi piuttosto che assertivi.
Violenza difensiva: attuata al solo scopo di difendersi.
Violenza criminale: atti delinquenziali compiuti all’interno di un crimine.
Violenza dissociale: allo scopo di ottenere approvazione da un gruppo particolare; è da ricondurre più all’assertività che all’aggressività.
Violenza bizzarra: crimini di tipo psicopatico.
Cos’è la frustrazione?
Con il termine frustrazione si definisce la condizione in cui viene a trovarsi l’organismo quando è ostacolato in modo permanente o temporaneo, nella soddisfazione dei propri bisogni.
Incontrare ostacoli nella soddisfazione dei propri bisogni è da considerarsi una condizione normale dell’esistenza dell’individuo. L’esempio classico è fornito dall’educazione al controllo degli sfinteri che il bambino subisce, ma che lo porta ad incorporare le regole della società in cui vive. Sin dalla nascita il bambino è esposto ad una lenta ed oculata somministrazione di frustrazioni da parte dei genitori (Freud). Questi dovranno cercare di somministrarle in modo tollerabile; il dosaggio delle frustrazioni assume così una funzione nel sano sviluppo della personalità.
Le cause della frustrazione possono essere di diversa natura:
- derivanti dall’ambiente fisico (clima, facilità di comunicazione, distanza fisica);
- dall’ambiente sociale (ambiente lavorativo, universitario, relazioni sociali);
- cause familiari (autoritarismo, incoerenza educativa);
- cause personali (difetti psichici, fisici, sconfitte, fallimenti).
Che relazione c’è tra frustrazione e aggressività?
Numerosi studi hanno indagato i rapporti tra frustrazione ed aggressività arrivando a stabilire che:
- la forza della reazione aggressiva è in rapporto diretto con l’intensità della motivazione frustrata;
- la forza della reazione aggressiva cresce in funzione della prossimità dell’oggetto o dell’evento desiderato (cioè se la frustrazione accade nella fase che precede immediatamente la soddisfazione del bisogno);
- la forza della reazione aggressiva cresce al crescere dei comportamenti soggetti a frustrazione (cioè quanto maggiore è il numero delle vie di soddisfazione precluse);
- indipendentemente dalla forza della motivazione frustrata, la reazione aggressiva è meno frequente ed intensa se la frustrazione è accompagnata da una giustificazione accettabile, che tolga il carattere arbitrario all’agente frustrante. Infine, alle variabili sopra esposte occorre aggiungere la “costituzione” (il substrato biologico dell’individuo) e l’“inibizione”, una variabile condizionata sia dalla costituzione sia dall’ambiente sociale e familiare.
I principali modelli teorici ed esperimenti scientifici
Tra i molteplici approcci e modelli teorici che si sono occupati di questi argomenti qui voglio approfondire il contributo di Bandura alla Teoria Sociale Cognitiva e cioè la sua Teoria dell’Apprendimento sociale (1969) e il Modello cognitivista-associazionista di Berkowitz (1969).
Attraverso la teoria dell’apprendimento sociale, Bandura afferma che l’apprendimento di comportamenti non avviene esclusivamente attraverso il contatto diretto con gli oggetti, ma anche attraverso esperienze indirette, sviluppate attraverso l’osservazione di altre persone. Secondo la “Social Learning Theory”, il comportamento aggressivo sarebbe, quindi, dovuto all’imitazione e alle influenze ambientali.
Bandura ha adoperato il termine modeling (modellamento/imitazione) per identificare un processo di apprendimento che si attiva quando il comportamento di un individuo che osserva si modifica in funzione del comportamento di un altro individuo che ha la funzione di modello.
L’esperimento della bambola Bobo (Bandura)
Esemplificativi risultano in questo senso gli studi condotti sull’imitazione di condotte aggressive da parte di bambini che osservavano un modello. Il suo famoso esperimento della bambola Bobo: in laboratorio fu creata una condizione sperimentale in cui i bambini erano condotti in una stanza con dei giocattoli, tra cui anche la bambola Bobo.
I bambini vennero divisi in tre gruppi: uno sperimentale in cui i bambini dovevano giocare nella stanza alla presenza di uno sperimentatore che aveva comportamenti aggressivi con Bobo, una condizione di confronto in cui i bambini giocavano nella stanza con il collaboratore, il quale metteva in atto dei giochi pacifici ed infine un gruppo di controllo in cui i bambini erano liberi di giocare da soli.
Nella seconda fase dell’esperimento, i gruppi di bambini vennero condotti in una stanza in cui erano presenti giochi neutri e giochi violenti, e si osservò come i bambini del gruppo sperimentale tendevano ad avere degli atteggiamenti più aggressivi rispetto al gruppo di confronto e al gruppo di controllo.
Questi risultati dimostrarono come il comportamento (in questo caso l’aggressività) potesse essere appreso attraverso l’osservazione delle altre persone.
Bandura sintetizza una serie di proprietà agenti in una situazione di modellamento, che influiscono nell’impatto delle informazioni apprese sulla prestazione: la somiglianza delle prestazioni, la somiglianza delle caratteristiche personali tra osservatore e modello, la molteplicità e varietà dei modelli, ed infine la competenza del modello. Viene individuata come caratteristica fondamentale dell’apprendimento osservativo (o apprendimento vicario), l’identificazione che si instaura tra modello e modellato. Più essa sarà elevata, più l’apprendimento avrà effetto sulla condotta del modellato.
Tale teoria dell’apprendimento, incentrata sui processi di modellamento tra un modello osservato e un discente osservatore, è detto apprendimento sociale, perché incentrata sul meccanismo di identificazione che lega osservatore ad osservato. Questo processo di identificazione è legato anche ad aspetti affettivi, e si ritrova spesso in condotte di identificazione che le persone adottano in determinati ruoli o personaggi sociali.
In un altro esperimento Bandura identifica:
- Un livello cognitivo di apprendimento (legato alla memorizzazione da parte di tutti i bambini degli atti aggressivi perpetrati nel modello), che avveniva in tutte e tre le situazioni.
- Un livello di traduzione al comportamento (legato all’elicitazione di comportamenti aggressivi indotti dal modello), che è avvenuto nella situazione in cui il modello aggressivo veniva ricompensato.
Bandura ha ipotizzato allora un apprendimento per imitazione, nel quale gli individui imparano a risolvere problemi loro posti attraverso modalità apprese da un modello.
Da cosa originano rabbia e paura? Il modello di Berkowitz
Secondo il modello cognitivo-neoassociazionista di Berkowitz gli antecedenti delle condotte aggressive devono essere rintracciati in tutte quelle situazioni di dolore, di malessere e di dispiacere cui un individuo può andare incontro. L’obiettivo del modello di Berkowitz è quello di descrivere le relazioni tra vissuti negativi e rabbia.
Il modello prevede che i vissuti emozionali negativi originati da eventi spiacevoli attivino automaticamente almeno due tipi di risposte:
- reazioni psicomotorie e fisiologiche, sensazioni, pensieri,ricordi connessi alla fuga.
- reazioni psicomotorie e fisiologiche, sensazioni, pensieri e ricordi connessi all’aggressione.
Le tendenze all’aggressione sarebbero originate da primitive esperienze di rabbia, le tendenze alla fuga a primitive esperienze di paura. Una varietà di fattori – genetici, appresi, situazionali – determineranno la forza di queste due differenti tendenze e quale tra le due opportunità tenderà a prevalere.
In breve, secondo Barkowitz la frustrazione genererebbe rabbia. La rabbia genererebbe aggressività, ma solo se dall’ambiente provengono adeguati segnali. ( tenuto conto pero dell’effetto di mediazione dei dati esperienziali, situazionali ed appresi).
L’effetto Arma di Berkowitz
Esperimento Berkowitz e LePage (1967): ad alcuni studenti universitari maschi furono somministrate scosse da un collaboratore dello sperimentatore come valutazione di un compito eseguito in precedenza. Più duravano le scosse, più si irritavano. In seguito, i partecipanti valutavano la prestazione del complice somministrandogli a sua volta scosse.
Condizione sperimentale: su un tavolo vicino era posto un fucile e una pistola.
Condizione di controllo: sul tavolo non c’era niente.
Risultati: tra i partecipanti che non erano in collera la presenza di armi non influiva sul numero di scosse che somministravano. Quelli che vedevano l’arma infliggevano più scosse.
Questi esperimenti ben noti degli «indizi aggressivi», rilevano quello che Berkowitz chiama «effetto arma»: se nel campo è presente un oggetto che richiama aggressività, esso catturerà l’attenzione selettiva dell’osservatore che avrà non solo difficoltà a ricordare altri dettagli (problema dei falsi ricordi, molto rilevante nelle testimonianze e deposizioni processuali), ma sarà maggiormente predisposto all’uso della violenza. L’indizio aggressivo «arma», infatti, suggerisce il comportamento violento, finanche lo legittima, ed innesca una sequenza distruttiva, configurandosi come appiglio.
Concludendo: abbiamo visto solo alcuni dei fattori che contribuiscono a determinare lo stato reattivo dell’aggressività e lo stato interiore emotivo della frustrazione.
Approfondire l’argomento porta ogni mente all’acquisizione del pensiero e del sentire complesso, fondamentale per la realizzazione della consapevolezza di se stessi e degli altri.
Articoli collegati
Il vuoto: croce o delizia?
Tra i nodi cruciali della esperienza psichica della maggior parte di noi esseri...
Psyphotographie: la fotografia come strumento terapeutico.
La fotografia possiede la grande capacità di comunicarci un messaggio: può farlo...